Legacy of Fantasy

Posts written by Yume Matsuri

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    Avatar: 62

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    Edited by Yume Matsuri - 27/3/2017, 17:59
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    >< per ora ti ho fatto questiiii
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    NEW: Visto che il forum non ha mai chiuso, e visto quanti ci hanno eliminato senza nemmeno domandare se effettivamente era chiuso o meno, sono state fatte molte pulizie da parte mia. Gli unici forum ad essere rimasti fra la categoria dei forum alla quale siamo abbonati sono il: SNDGDR - Forum dell'amicizia- Vampire Hunter. Cortesemente ci hanno rispettato e di conseguenza riapro questa sezione e alle attività del Lof in qualità d'abbonati. Scusate il messaggio ma era corretto avvisare.
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    Ao no Kanata no Four Rhythm

    La storia si ambienta in un piccolo arcipelago formato da 4 isole nel sud-est di un Giappone alternativo in cui la scoperta degli anti-gravitoni ha consentito l'invenzione delle "grashoe", ovvero le "gravity shoes", scarpe anti-gravità che permettono alle persone di volare nel cielo senza ricorrere a motori o altri dispositivi.
    Da questa invenzione si è poi sviluppato uno sport chiamato "Flyng Circus" (FC) e, proprio in questa disciplina, era impegnato il protagonista Masaya Hinata che tuttavia si ritirò presto in seguito a una cocente sconfitta. Potrà egli fare da coach alla nuova studentessa Asuka Kurashina e riaccendere così passione per il Flying Circus?















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    Citazioni Effettuate dall'utente: Yume Heart
    Info: Si prega di chiedere il permesso all'utente o scrivere nella discussione se possiate prendere la traduzione o le citazioni prima di copiare su un altro Sito/Forum/Blog.
    By: Legacy Of Fantasy / Matsuri World


    " Quando ti senti giù e sei in preda alla tristezza, esprimi un desiderio con tutte le tue forze. Alza lo sguardo verso il cielo. Sei debole, molto debole, però puoi volare. Se riesci a lasciarti andare... "
    - Asuka

    " Deve essere bello avere le ali. "
    - Asuka

    " E' come se queste scarpe possano portarti ovunque tu voglia. "
    - Asuka

    citazioni inserite ep1





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    Mi scuso per il ritardo di risposta ^^
    Accetto il gemellaggio
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    Kami-sama no Inai Nichiyoubi

    La storia è ambientata circa 15 anni dopo l'abbandono del mondo da parte di Dio. Per questo gli esseri umani sono diventati incapaci di dare alla luce bambini, e di contro non possono più morire. In questo contesto i "Gravekeepers" (guardiani delle tombe) hanno il compito di dare la pace alle persone che oramai erano già morte da tempo. Una ragazzinna di 12 anni, Ai, è l'unica Gravekeeper nel suo villaggio. Un giorno, un ragazzo, Hanpunii Hanbaato, appare dal nulla e inizia a sparare indiscriminatamente a tutti gli abitanti. Egli si confronterà con Ai, e le rivelerà una sconcertante verità.















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    " Le persone che si uccidono a vicenda sono ormai un ricordo passato. Mi sono solo limitato a farli smettere di muoversi. Ucciderli è il lavoro di un custode di tombe. "
    - Hampnie

    " Hai 3 secondi prima che io scarichi trenta colpi di piombo in quella direzione. "
    - Hampnie

    " La verità è avvolta dalle tenebre. In realtà, credo fosse sepolta in una tomba. "
    - Hampnie

    " Quindi vuoi uccidermi? Se davvero fossi una custode di tombe, non avresti alcun dolore o rancore. Se davvero fossi una custode di tombe, non potresti attaccare una persona viva. Tu non sei una custode di tombe. Sei un'umana. "
    - - Hampnie

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    " Se è così.. Che ne pensi di morire come custode di tombe, in questo preciso istante? Crudeltà. Avarizia. Massacri. Depravazione. Privazione. Frustrazione. Corruzione e ingiustizia. Ti troveranno ovunque andrai. E finché vivrai, sarai contaminata da loro. E' molto improbabile che rimarrai te stessa fino alla morte. Lo splendore che possiedi in questo momento, sarà inevitabilmente inquinato. Nei modi più ignobili che si possono immaginare. Quindi, muori adesso finché sei pura. "
    - Hampnie

    "Non va bene. Non è una buona ragione per lasciarti vivere. Dovresti sapere che.. con il percorso che hai scelto, non si può rimanere vivi dicendo solo " Non voglio morire. " Le uniche parole che ti possono tenere in vita sono: " Voglio vivere ". "
    - Hampnie

    " Essere fuori di testa non è necessariamente qualcosa di negativo. Specialmente in un mondo simile. "
    - Hampnie

    " Vedi Ai? Questo è il mio villaggio. Non ti sembra che assomigli al Paradiso? Un posto nel cielo, dove vanno i morti. Un mondo da sogno pieno d'amici e felicità.
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    Voglio rendere questo villaggio un posto come il Paradiso. In questi tempi diabolici, un posto del genere potrebbe essere un segnale di speranza per tutti. "
    - Hana

    " Certo sarà crudele. Ma a volte può sentirsi sorprendentemente solo, e finge d'essere una cattiva persona.. Quindi.. devo salvarlo prima che diventi ancora più confuso. "
    - Ai

    " Non voglio solo morire. Ma voglio morire felice. Proprio come ho fatto per altri, voglio che qualcuno si prenda cura della mia morte. I miei amici, mia moglie, i miei figli. Voglio che le persone che vivranno dopo di me piangano e si lamentano della mia perdita, mentre lascio alle spalle solo un po' di rammarico e muoio. Ecco tutto. "
    - Hampnie

    " Voglio vivere una vita felice, e morire da uomo felice. "
    - Hampnie

    " Mia madre era bella e infantile e sempre così espressiva. Lei rideva, piangeva, si arrabbiava e mangiava tutto quello che vedeva.
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    Non sapeva fischiare e cucinare, ma era bravissima a pulire. Non ci sapeva fare con le parole, odiava le sigarette e il profumo, amava i dolci, e... ti amava. "
    - Ai

    " Sono partito alla ricerca dell'amore. Non avrei mai pensato di trovare invece mia figlia. Ad ogni modo, dannata Hana. E' scomparsa, ha dato alla luce una bambina, ed è morta. Ho una figlia. Non sembra vero. Non sono solo io. Non posso essere un buon padre. "
    - Hampnie

    " Amò gli umani più di chiunque altro e odiò i morti più di chiunque altro, ma solo per un giorno mio padre abbandonò i suoi principi... per esaudire il mio desiderio.. e lasciarmi dei ricordi di lui.. " Papà " .. " Per favore rimani con me per sempre. ". Quelle erano le parole che non sono riuscita a dire. "
    - Ai

    " Se Dio è quello che ha abbandonato questo mondo, io sarò quella che lo salverà. "
    - Ai

    " I suoi occhi sono gli occhi della morte. Le sue parole sono le parole della morte. Il suo corpo brulica di morte, non consente ai vivi di fuggire.
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    La Dea degli Omicidi non permette loro di fuggire. Io sono la sovrana degli umani. Uso l'equinozio per colpire chiunque soggiorna nel mio regno. Sono la custode di tutto ciò che è morto. "
    -Kiriko

    " Eh? non fraintendermi è più facile che salvi io qualcuno che qualcun'altro salvare me. "
    - Ai

    " Non troverai mai un modo per uscire da qui. "
    - Dee

    " Non importa dove andrai, sarai sempre, te stessa. "
    - Alis

    " Desiderio? No, potresti smettere di desiderarlo? E' solo che penso che i desideri non debbano essere esauditi. Sarebbe meglio se non si avverassero. Se i loro desideri non venissero esauditi, le persone verrebbero messe sotto sforzo. Questo perché non crederebbero che le persone possano fare progressi. Ma se tutti i loro desideri diventassero realtà, le persone non sarebbero più in grado d'andare avanti lo sai? "
    - Alis

    " Non importa dove andrai o cosa farai, ma resta come sei. "
    - Alis







    Edited by Yume Heart - 10/6/2016, 12:16
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    Plastic Memories

    La storia ha luogo in un prossimo futuro in cui l'impiego di androidi simili agli umani è diventato comune. La compagnia SA Corp. produce quindi il modello Giftia, in grado di riprodurre quasi alla perfezione non solo l'aspetto umano ma anche i sentimenti. Questi androidi però hanno una "vita utile" (circa nove anni) limitata e vanno ritirati e dismessi prima di questo momento onde evitare l'insorgere di non meglio identificati problemi...
    Tsukasa Mizugaki è un nuovo impiegato della SA addetto al ritiro delle unità veterane e fa coppia con la Giftia Isla, tuttavia...















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    By: Legacy Of Fantasy / Matsuri World


    "Se sapessi che la durata del mio Ciclo Vitale fosse predeterminata come farei a vivere con un peso del genere? "
    - Tsukasa

    " In quel momento mi sono innamorato di te senza conoscere il tuo nome. "
    - Tsukasa

    " Finché lavorerò, anch'io avrò una ragione d'esistere. "
    - Isla

    " Forse per voi sarà soltanto un prodotto usa e getta, ma per me lei è l'unica famiglia che ho mai avuto! "
    - Chizu

    " Di perdere i tuoi ricordi e la tua identità, quando il tuo Ciclo Vitale avrà termine. "
    - Isla

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    " Se non posso conservare i ricordi, preferirei vivere come un automa, guidata solo dalla mia programmazione. Sarebbe tutto molto più facile. "
    - Isla

    " La verità e che vorrei poterle dire addio col sorriso. "
    - Nina

    " Sai come si dice, il lupo perde il pelo ma no il vizio. "
    - Yamanobe

    " Fino a quando non riprenderai il ritmo, credi pure su di me. "
    - Tsukasa

    " La cosa più importante è capire i sentimenti sia del Giftia che del suo proprietario. "
    - Michiru

    " Probabilmente siamo gli unici che se ne preoccupano. "
    - Michiru

    " Azzardati anche solo a fare un passo falso, e ti sbatto fuori dal dormitorio a calcio nel fondoschiena! "
    - Michiru

    " Dev'essere perché lei vuole rimanere una macchina. "
    - Kazuki

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    " Se non riesci ad entrare in sintonia con gli altri, non sarai mai felice. "
    - Marcia

    " Perdere di vista chi sei veramente, potrebbe essere davvero pericoloso. "
    - Michiru

    " Credo che la cosa importante sia quella di fargli capire che non hanno mai smesso di volergli bene. "
    - Michiru

    " Sei una ragazza così carina che dovresti sorridere sempre. "
    - Marcia

    " Dovresti credere almeno ai tuoi ricordi. "
    - Michiru

    " Sono i tuoi ricordi la causa del tuo dolore, o è il tuo dolore... "
    - Isla

    " Non voglio esserti d'intraccio, quindi ti prego non togliermi il mio ruolo. "
    - Isla

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    " I bei ricordi non salvano nessuno. "
    - Isla

    " Più bello è il ricordo, più doloroso può diventare. Fino ad essere terrificante. Sii per chi se ne va... sia per quelli che rimangono. "
    - Isla

    " Ho intenzione di prendermi cura di te con tutto il mio cuore. "
    - Eru

    " E' naturale voler sapere tutto dell'uomo che si ama. "
    - Eru

    " Riuscivo a dimenticare tutte le mie preoccupazioni e sentivo un leggero tepore nel mio cuore. "
    - Isla

    " Quando c'è qualcosa d'importante svengo sempre. "
    - Tsukasa

    " Il tempo che ci è concesso per creare ricordi non è eterno. "
    - Eru

    " Questa è la notte più bella della mia vita. "
    - Eru

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    " Capisco che per te sia uno shock, ma non confondere la vita da lavoro con quella privata. "
    - Michiru

    " Non potrò mai prendere il posto di tuo padre, ma posso essere la valvola del tuo sfogo. "
    - Kazuki

    " Alcune volte sorridere, non significa per forza essere felici, può significare anche nascondere la tristezza. "
    - Michiru

    " Nulla ci rende più felici del rimanere con la persona che si ama. "
    - Isla

    " Sono arrivata a pensare di voler dimenticare tutti i momenti divertenti. "
    - Isla

    " Provavo soltanto rimpianto. Anche se sapevo di aver avuto anche tanti ricordi piacevoli. "
    - Isla

    " Voglio che tu ricordi che io c'ero, fino alla fine. Fino all'ultimo istante voglio rimanere insieme a te. "
    - Isla

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    " Ho paura, non voglio rimanere da sola. "
    - Isla

    " Se lo voglio, riesco a fare tutto. "
    - Tsukasa

    " Puoi tenere la mia mano per tutto il tempo che vuoi. "
    - Tsukasa

    " Quando sono con te quella paura, diventa nebbia sottile. "
    - Isla

    " Vedo che sono la causa del tuo dolore. "
    - Isla

    " Spero che un giorno tu possa tornare assieme alla persona che ami. "
    - Isla

    " Abbiamo vissuto momenti dolorosi, ma ancora di più quelli felici. "
    - Isla

    " Sai, ci sono molte cose che mi piacciono di te. Per esempio, uhm...il modo in cui leggi diligentemente il manuale. "
    - Isla

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    " Durante il giorno la gente ha un sorriso solare e radioso. Poi, man mano che inizia a farsi sera, inizia a diventare un po' inquieto. E alla sera un po' triste. Ma anche così molti di loro sorridono soddisfatti. Perché hanno dei ricordi felici da portare a casa. "
    - Isla


    " Ma è tutto ciò che amo di te, davvero. "
    - Tsukasa

    " Il modo con cui trattieni le lacrime nonostante il dolore e cerchi disperatamente di sorridere. Il modo in cui sorridi è meraviglioso. "
    - Isla

    " La mia vita è stata piacevole. "
    - Isla

    " E' la prima volta che mi permetti di vedere le tue lacrime. Perché era da tempo che le stavi trattenendo, vero? "
    - Isla

    " Spero che un giorno tu possa ricongiungerti alla persona che ami. "
    - Tsukasa







    Edited by Yume Heart - 10/5/2016, 01:53
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    Owari no Seraph: Nagoya Kessen-hen

    Seconda stagione di “Owari no Seraph“. - Sulla Terra un virus misterioso ha spazzato via tutti gli adulti e i vampiri emersi dall’oscurità hanno preso il controllo del pianeta sottomettendo gli umani rimasti. Yuichiro Hyakuya è sopravvissuto insieme ad altri ragazzi, solo concedendo il proprio sangue ai vampiri, almeno sino al giorno della sua fuga… Quattro anni dopo, Yuichiro è pronto a tornare come membro della Moon Demon Company, un’unità speciale dell’Esercito imperiale giapponese dedicata alla caccia ai vampiri, per avere la sua vendetta. La guerra inizia ora!















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    " Come possono i deboli, sopravvivere in un mondo così in rovina? "
    - Guren

    " Voi umani come sempre senza controllo, seguite i vostri desideri, mentre noi vampiri sottovalutiamo ogni cosa, nella nostra arroganza. "
    - Ferid

    " Sono stato io ad aiutarti. E oltre ad aiutarti, ti ho insegnato a vivere e a usare la spada. "
    - Guren

    " Tu mi desideri, quindi verrò a salvarti. "
    - Yu

    " Diventerò tuo compagno. Essere soli fa male. Fa male quando nessuno ha bisogno di te. "
    - Yu

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    " Affetto e amicizia, sono emozioni alla quale dovresti rinunciare. Eppure non ci riesci. "
    - Kureto

    " In un mondo senza sogni e speranze, tu continui a rafforzare il tuo potenziale bellico senza sosta. "
    - Kureto

    " Il potere è necessario perché il mondo è ridotto così, no? "
    - Guren

    " Se non hai una visione da realizzare, faresti meglio a morire. "
    - Kureto

    " Chi sacrifica altre persone senza essere mosso dal desiderio è il male. "
    - Kureto

    " I tiratori scelti, più di tutti, devono avere sangue freddo per eliminare i nemici e fornire così copertura agli alleati. Inoltre, devono uccidere i compagni rimasti indietro, per evitare che vengano catturati e torturati. "
    - Shinya

    "Quando sarai in paradiso con gli altri, osserva bene la mia vittoria. "
    - Guren

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    " Gli incompetenti che non sono mai stai in prima linea dovrebbero stare solo zitti. "
    - Kureto

    " In questo mondo impazzito cosa ci resta dopo aver abbandonato la nostra famiglia? "
    - Yu

    " Su che cosa dovremo fare affidamento per vivere, d'ora in avanti? "
    - Yu

    " Vivere significa avere un sacco di cose da fare. Bisogna mangiare, fare i bisogni, dormire.. Ma forse, nella vita ci sarà un giorno in cui qualcuno avrà bisogno di me. Quindi, anche tu dovresti aspettare quel giorno. Se provi così tanto dolore da voler morire, ora concentrati solo sull'ammazzare vampiri. Così la vita sarà un po' più sopportabile. "
    - Guren

    " Resta in vita finché troverai una ragione per cui vivere davvero. "
    - Guren



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    " Vedrai che sicuramente... un giorno... troverai persone che avranno bisogno di te. "
    - Guren

    " A quanto pare non sono fatto per il lavoro di squadra. Mi dispiace. Io torno da Guren. "
    - Yu

    " Se l'alternativa è abbandonare la mia famiglia... preferisco di gran lunga morire. "
    - Yu

    " I tuoi desideri sono il mio sostentamento. "
    - Ashuramaru

    " La medicina che hai preso non fa bene. Sopprime la cupidigia, ma allo stesso tempo costringe la maledizione a scatenarsi. E' una contraddizione che non può funzionale. Diventare più forti grazie a delle pasticche, senza alcun sacrificio è impossibile, Yu. "
    - Ashuramaru

    " In un certo senso sarebbe stato meglio per te. Sarebbe stato meglio per te se fossi nel mondo dei morti. Sei morto, questo è innegabile. Ma non del tutto ancora. Sai qual'è il motivo? E che quei disgustosi angeli ti stanno costringendo a rimanere in vita. "
    - Ashuramaru

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    " Opponi poca resistenza quando si tratta d'amore e desiderio, Yu. Non t'importa di concetti come " bene " o " male ", pur di proteggere la tua famiglia. Sei davvero una persona difettosa. "
    - Ashuramaru

    " Io vedo solo quello che vedono i tuoi occhi. "
    - Ashuramaru

    " E allora vivi! A costo di strisciare come un verme o di diventare un vampiro! "
    - Yu

    " Non ti permetterò assolutamente di morire. "
    - Yu

    " Qualunque cosa tu diventerai, farai parte lo stesso della mia famiglia. "
    - Yu

    " Vivi, a costo di vivere la vendetta come unico scopo. finché arriverà il giorno in cui qualcuno avrà bisogno di te. "
    - Yu




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    " Quando sembrava che nessuno avesse bisogno di me, che fosse tutto inutile, come uno scemo mi sono imposto di vivere. E alla fine.. sono riuscito ad incontrarti di nuovo. "
    - Yu

    " Se la cosa ti fa soffrire troppo, troverò un modo per farti tornare umano. "
    - Yu

    " Non permetterti mai più di morire, gettando la spugna. "
    - Yu

    " Due personalità diverse si alternano in lui, mentre vive la sua vita. Una è quella dell'idealista che vuole proteggere i suoi sottoposti e i suoi compagni. L'altra è quella della perfezionista, ormai un demone posseduto dallo spirito vendicativo della ragazza che amava. "
    - Ferid

    " E' da quando siamo piccoli che ti dico d'usare il cervello. Nessuno è in grado di fare una cosa simile. "
    - Mika

    " Io non sono più quello di una volta. "
    - Yu

    " Quella tromba spazzerà via la tua umanità. "
    - Ashuramaru

    " E' la fine di tutto. Umani avete osato violare il tabù. Tramutatevi in statue di sale. "
    - Yu









    Edited by Yume Heart - 22/4/2016, 15:01
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    Owari No Seraph ( Seraph Of The End)

    Un misterioso virus colpisce il genere umano, mietendo vittime fra tutta la popolazione con più di 13 anni. In quello stesso momento si presentano agli uomini i vampiri che, con un singolo e violento attacco, si impongono come nuova razza dominante sul pianeta e relegano gli umani a mere fonti di nutrizione. Yūichirō e Mikaela, entrambi vittime dei vampiri, pianificano di fuggire dall'orfanotrofio Hyakuya insieme agli altri bambini, incombendo però nella furia omicida dei loro aguzzini. Ridotto in fin di vita, Mikaela si sacrifica per far sì che Yūichirō possa scappare ed essere recuperato dai membri della Compagnia demoniaca della luna, un'unità di sterminio dell'Esercito demoniaco imperiale giapponese. Desideroso di vendicarsi degli assassini della sua "famiglia", quattro anni più tardi Yūichirō si pone come obiettivo l'annientamento di tutti i vampiri.










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    By: Legacy Of Fantasy / Matsuri World



    " Fare l'ostinato non serve a niente. "
    - Mika

    " La bontà del tuo sangue ti rende sempre il benvenuto. "
    - Ferid

    " Voglio vedere la disperazione sui vostri volti. "
    - Ferid

    " Ogni volta che chiudo gli occhi.. rivedo sempre quella scena. "
    - Yu

    " Correre? Io? Ma che dici. Io vivo solo per potermi vendicare sui vampiri. "
    - Yu

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    " Hai paura di perdere ancora le persone care. "
    - Shinoa

    " Il mondo in cui viviamo non è tenero verso gli umani. "
    - Shinoa

    " Un arma normale non può reggere il confronto con un Armamento Maledetto. "
    - Shinoa

    " Non perderò contro un demone. "
    - Yu

    " Lui a differenza di me, non penserebbe mai alla vendetta! E' sempre stato scaltro... gentile al limite della stupidità... e sempre pronto a tenersi sempre tutto dentro da solo.. Allora tu cosa sei esattamente?! "
    - Yu

    " Io otterrò ciò che desidero a qualsiasi costo. "
    - Yu

    " Non provare mai più a tirare calci al tuo istruttore! "
    - Guren

    " Avere a che fare con degli scemi mi sfinisce. "
    - Guren

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    " Ho bisogno d'avere il potere necessario per non perdere più le persone a me care. "
    - Yoichi

    " Apri gli occhi, fà crescere i tuoi desideri e fatti strada nel mondo con la tua lama. "
    - Ashuramaru

    " La tua ragione di vita sarà proteggere i compagni che ti hanno salvato in questo giorno. Vendetta? Lascia stare qualcosa di così insignificante. "
    - Guren

    " Non voglio mai più lasciar morire ed essere l'unico a sopravvivere! "
    - Yu

    " Cosa avete detto prima? Gli umani sono vili? Feccia che tradisce i propri simili solo perché un loro parente è in ostaggio? Avete colto nel segno. E' proprio così. Gli umani sono disposti a tutto per la propria famiglia. Mentono senza ripensamenti e sono pronti a diventare demoni o diavoli. Se trovate che questo sia vile, allora morite nel terrore della viltà umana, vampiri! "
    - Yu

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    " Non c'è il paradiso qui fuori, Mika. "
    - Yu

    " Se un domani doveste ritrovarvi nella stessa situazione io correrei da voi in ogni caso. "
    - Yu

    " Sarà proprio quel bambino ingenuo ad ucciderti. "
    - Mika

    " Proprio perché il tuo animo è gentile, e facile poterti ingannare. "
    - Mika

    " Non avrei mai pensato di provare paura nel vedere l'umano che ho posseduto trasformarsi in un mostro. "
    - Ashuramaru

    " I cieli si stanno aprendo, come se volessero portare la luce su un mondo maledetto. "
    - Ashuramaru

    " Certo che gli esseri umani producono mostri davvero spaventosi. "
    - Crowley

    " Non ho mai pianto da quando sono diventato un vampiro. "
    - Mika







    Edited by Yume Heart - 21/4/2016, 17:46
  10. .


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    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Trama - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -


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    Gakkou Gurashi ( SCHOOL-LIVE! )

    La frizzante Takeya Yuki ama la sua scuola e la vita scolastica, fa parte del School Life Club (il club della vita scolastica), insieme a Kurumi-chan (che ha un insolito amore per le pale) e Rii-chan il presidente del club e il fulcro del gruppetto. Inoltre è sempre presente Megu-nee, come insegnate preposta a consigliare. Il primo articolo del codice del School Life Club recita: “Il club incoraggia lo spirito di indipendenza ed autogestione, promuovendo il campeggio nella scuola, oltre a promuovere la socializzazione con i membri degli altri club nell'orario pomeridiano, poiché non si può apprendere appieno lo spirito scolastico solo frequentando regolarmente le lezioni”. Le quattro, durante uno dei campeggi scolastici, a seguito del susseguirsi di una serie di misteriosi eventi, si ritrovano ad essere le ultime sopravvissute ad un invasione di zombie…










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    Citazioni Effettuate dall'utente: Yume Heart
    Info: Si prega di chiedere il permesso all'utente o scrivere nella discussione se possiate prendere la traduzione o le citazioni prima di copiare su un altro Sito/Forum/Blog.
    By: Legacy Of Fantasy / Matsuri World



    " Ehi, ma a che ti serve una pala a quest'ora? "
    " Non lo sai? Nelle trincee della prima guerra mondiale questa ha fatto più morti di ogni altra arma "
    - Discorso fra Yuki e Kurumi

    " Non devi stare sempre sul chi vive solo perché sono più grande. "
    - Yuki

    " Correre non mi dispiace. Ma ero entrata nella squadra anche per un altra ragione. Non ero portata per fare la manager. Pensavo che quei giorni stupendi non sarebbero mai finiti. "
    - Kurumi

    " Mii, i mestoli non servono per colpire le persone "
    - Yuki

    " Se riesce comunque ad avere una vita tranquilla e felice nonostante la situazione, chi siamo noi per impedirglielo? "
    - Rii

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    " Queste potrebbero essere le mie ultime parole. La situazione si è un po' stabilità. Non è ancora il momento d'abbassare la guardia..ma approfitto di un momento di calma per buttare giù qualche pensiero. Mi chiamo Megumi Sakura. Ero una professoressa di Giappone al Liceo Megurigaoka. Anzi, lo sono ancora. Anche se ormai questo luogo non è più una vera scuola. Mene sono resa conto per la prima volta quel giorno sul tetto, dopo le lezioni. No... a dire il vero, anche prima. Quel giorno ho avuto un presentimento. Quando sarà stato? "
    - Megu

    " Molte vite sono ancora perdute. Sia degli studenti che dei professori. Quelle ragazze sono le uniche rimaste in questa scuola. Voglio credere che un giorno arriveranno i soccorsi. Io le proteggerò finché avrò vita. Perché sono la loro professoressa. "
    - Megu
    " In quel momento non mi ero ancora realmente resa conto di ciò che fosse successo. Sapevo solo che era l'inizio di qualcosa da cui non si poteva tornare indietro. "
    - Mii

    " Se sono malati, qualcuno preparerà un vaccino e delle medicine. "
    -Key

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    " Probabilmente ti sembro soltanto un egoista. "
    - Key

    " Sei sicura di voler rimanere in questa stanzetta, limitandosi soltanto a sopravvivere? "
    - Key

    " Nella sua mente l'incidente non è mai successo. Per questo motivo, continua a frequentare le lezioni ancora adesso. "
    - Rii

    " Riflettere sulle cose è importante ma se ci si limita a quello, si finisce per non andare mai avanti. Ovviamente, non va bene neanche agire senza riflettere. E quando sembra che né riflettere né agire portino a dei risultati, Yuki ci da la risposta. "
    - Kurumi

    " Scorre incessantemente il fiume e la sua acqua non è mai la stessa. Nelle sacche, le bolle la si formano qui si dissolvono, non una di esse rimane per molto. Così è per l'uomo e la sua abitazione. "
    - Yuki

    " Ti capita mai di pensare che domani ci sveglieremo e tutto sarà tornato alla normalità? "
    - Kurumi

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    " E' un sogno che faccio ogni notte. "
    - Rii

    " Capisco che è il suo sorriso a farci andare avanti in questa situazione, ma questo non significa che... "
    - Mii

    " Non importa quanto sia debole la mia presenza, non andrò da nessuna parte. "
    - Megu

    " I ricordi possono essere vaghi. E' per questo che bisogna parlare con gli altri e tenere un diario. E' in questo modo che gli eventi si cristallizzano nella memoria. O almeno, è così che la penso io. Anche se quella persona.. non c'è più. "
    - Megu

    " No no, voglio solo colpirlo di piatto! "
    - Kurumi

    " Non può piovere per sempre."
    - Rii

    " Può darsi infatti che la rugiada scivoli via e rimanga il fiore ma esso rimarrà soltanto per appassire al sole del mattino. "
    - Mii

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    " Se venissi infettata, non esitare neanche un secondo. "
    - Kurumi

    " Qualsiasi cosa accada, tu continua a sorridere sempre. "
    - Megu

    " Ho davvero tanta paura. Ma per tutto questo tempo, ho chiuso gli occhi difronte alle cose che mi facevano paura e ho lasciato che fossero le altre a occuparsi delle cose difficili. Non penso di poter continuare a fare cosi. Rischierei di perdere tutto ciò che per me è importante. E questo mi fa molta più paura. "
    - Yuki

    " Ma mi sa, che tutte le cose belle ad un certo punto finiscono. Certo, è triste che non possa durare in eterno ma.. infondo, non è meglio così? "
    - Yuki

    " Se ti tieni dentro tutto il dolore, finisci per dimenticare ciò che è davvero importante. "
    - Yuki

    " Se sei triste non tenertelo dentro. Non deve per forza andare sempre tutto bene. "
    - Yuki








    Edited by Yume Heart - 20/4/2016, 14:22
  11. .
    Abilitato O.O
  12. .
    Non sono riuscita a raggiungerti, non potevo sopportare altro tempo
    Non potevo sopportare un altro giorno lontana da te
    Tutta la gioia che avevo conosciuto nella mia vita
    L'ho sentita strapparsi via da me quando sei lontano.

    Averti nella mia vita è stata la mia fortuna
    Ma senza di te potrei diventare un anima ossessionata
    Non posso fare almeno di dirmi che prendo le cose per scontate
    Non ti lascerò andare all'inferno senza salvarti

    Non stavo sognando quando mi hanno detto che sei andato solo
    Ero viva e sentivo qualcosa andare nel verso sbagliato
    Non dovevi andartene, l'avevi promesso di rimanere
    E ora sono intrappolata all'interno di un incubo alla tua ricerca

    E' come un film, non comprendi mai se c'è un lieto fine
    Ogni scena sfuma in nero e non tiene finzioni
    Questa favola nei miei pensieri non sembra finire bene
    Non vedo un cavaliere con l'armatura a svegliarmi dall'incantesimo.

    So che non sei andato via con le intenzioni sbagliate
    Hai cercato di combattere per una causa giusta
    Ma in mezzo a questa follia
    Io sono quella che ti ha inseguito per vincere la tua battaglia

    Rosso come le rose
    Riempie la mia testa di sogni e ti cerca
    Sembra così vicino
    Al vuoto e alla tristezza
    Ma cerca di cambiare il vuoto in vittoria

    Lo so, sei partito di nuovo con rabbia e tristezza
    Stai cercando di scappare da questo mondo pieno di follia
    Vorrei poterti parlare anche solo per un minuto
    Per dirti i miei di motivi per la quale lotto

    Volevo solo dirti che sei importante
    Volevo che tu sapessi che l'eternità non è solo frantumi
    Ho provato ha proteggerti con le mie sole forze, ma non sono riuscita
    ad uscire da questa prigione abbandonata che ti imprigiona.

    Non ho mai pensato di lasciarti da solo
    Ero certa che avresti notato il mio ritorno a casa
    Ho promesso ogni giorno di tornare viva
    Ora non voglio più scappare ti recupererò anche nella guerra.

    Non lascerò che questa favola si concluda male
    Le pagine della favola sono strappate ma io posso scrivere la sua fine
    Non avevo scelte, ma adesso sì e so cosa fare,
    Sacrificherò me stessa, farò il più grande sacrificio per salvarti.

    So che vivevi un incubo
    Ti hanno causato tanto dolore
    Ma il bambino in te prega che ti salvino
    E io non voglio che tu sprechi la tua vita invano

    Rosso come le rose
    Riempie la mia testa di sogni e ti cerca
    Sembra così vicino
    Al vuoto e alla tristezza
    Ma cerca di cambiare il vuoto in vittoria

    Non sei l'unico che aveva bisogno di me, penso d'aver capito
    Eri tu ciò di cui avevo bisogno, e non sei mai andato via
    Posso cambiare?
    Potrei cambiare?
    Non importa adesso
    I petali si disperdono al vento
    E ogni incubo termina
    Il tuo sangue come il rosso delle rose
    Non importa cosa io faccia o dico
    Mi laverà sempre da ogni colpa

    Rosso come le rose
    Riempie la mia testa di sogni e ti cerca
    Sembra così vicino
    Al vuoto e alla tristezza
    Ma cerca di cambiare il vuoto in vittoria


    inserita completa
  13. .



    The Whitch's House - The Diary Of Ellen

    capitolo


    Premessa: Di norma non dovrei fare una cosa simile, ma ci sono pigri che non hanno controllato su Amazon che ci sono le vendite degli originali o pubblicazioni su Tumblr ma tutto con il testo originale e gente fan di queste saghe come me hanno scelto di farne una traduzione nella propria lingua, controllando in giro non ho trovato una versione Italiana e quindi mi ci cimento io in questa impresa, spero che siate comprensivi, sub degli anime sono sempre differenti da un libro.

    Descrizione: Il diario di Ellen è un libro Fummy basato sulla sua RPG Maker gioco horror intitolato " La casa della strega ". Ma il game non racconta tutto quello che Ellen passa prima delle vicende del game, quindi vengono spiegate in 5 Capitoli per far comprendere il motivo di queste scelte e del game stesso.

    Link Capitoli: Prologo

    Traduzione: Yume Tsumari

    - Capitolo 1.1 -


    Ero malata, una malattia da condurre le persone a non giocare con me.
    Guardavo un gatto in preda a catturare un topo, è successe in un attimo.
    Vedevo solo una strana ombra oscura che salvata fuori, e prima di poterlo capire c'era questo gatto nero con in bocca un topo.
    Il topo non opponeva resistenza, nemmeno contrazioni.. forse il gatto aveva colpito i suoi punti vitali.
    Quel gatto.. sembrava sapere del mio sguardo, girandosi verso di me guardandomi. Aveva dei grandi occhi dorati spalancati, solo pochi istanti dopo, il gatto scomparve fuori per un vicolo. Mi fece fare un gran sospiro. Quanto era bello.
    L'immagine di quel gatto nero rimarrà impresse nella mia memoria e alla mia vista. Un gatto davvero agile e con quei occhi davvero simili alla luna piena, un animale col colore dei miei occhi... oro. Ma io non tengo le zanne come quella creatura e non godo della libertà. Posso solo rimanere sdraiata nel mio letto sporco e guardare fuori dalla finestra. Era tutto quello che potevo fare ogni giorno.. solo guardare una finestra e il vicolo alle sue spalle. Forse vi chiedete il perché? Era il mio unico modo di vivere e dovere. La gente di passaggio non si accorgeva di me. E se lo facevano, andavano avanti fingendo di non accorgersi di una ragazza dalla pelle pallida a fissare loro. Le persone oneste? Affondavano di rughe la loro fronte, quasi avessero visto qualcosa da tabù e rapidamente si mettevano in marcia con più naturalezza possibile. Questi erano i bassi fondi. Tutti si concentravano a vivere per se stessi, incapaci di risparmiare del tempo per dare una mano agli altri.
    " Ellen?" Mia madre mi chiamava sempre con tono dolce, mi riportava alla realtà ogni volta che sentivo il mio nome. " Hai visto qualcosa? " Lo domandava, mentre posava sul pavimento un secchio d'acqua. Forse aveva scorso nei miei occhi un barlume di speranza quando guardavo fuori dalla finestra. Annuì leggermente e aprì la bocca. " Un gatto.. " Era una delle rare volte che la mia voce usurava più di quanto potessi immaginare. Iniziai a tossire alcune volte, poi continuai. " Ho visto un gatto dal pelo nero catturare un topo. " " Ah, " e mi sorrise. I suoi capelli erano di un bel castano chiaro, oscillavano spesso nascondendo la ferita alla base della sua clavicola. Immerse un panno bianco dentro il secchio d'acqua e lo strizzò fuori. Lo piegò per bene, infine posò la sua mano sulla coperta. " Devo cambiarti le bende. " Dopo aver annuito, tirò verso l'alto la coperta fino alle mie ginocchia. Avevo entrambi i polpacci bendati con tante bende, si vedevano chiaramente alcune macchie di rosso su alcuni punti. Quando mi tolse le bende, la pelle era screpolata e scolorata da un rosso terrificante e decisamente evidente. Mia madre continuava a strofinare con mani esperte il panno. Gli raccontai per quanto velocemente ero in grado, le gesta eleganti di quel gatto per come l'aveva colto all'improvviso il topo. Ma mi resi conto di quanto poco avevo da dire e di quanto avevo già esaurito gli argomenti. Ormai tacevo, e mia madre finiva di avvolgere le mie bende e di tirare la coperta verso di me coprendomi. Guardò i miei capelli, come se aveva notato qualcosa, mi disse: " Oh, ti sta scivolando il nastro. " Lo prese. Non mi ero mai guardata, non percepivo il mio nastro se stava per sciogliersi o no. Lei mi sorrise e si apprestò ad accennare di guardare dall'altro lato. Mi sentì obbligata e dovetti trascinare il mio corpo ad osservare verso la finestra. Sciolse il mio nastro rosso ed iniziò a pettinare lentamente i miei lunghi capelli di un viola abbagliato dalla luce. Prestava attenzione, non voleva sfiorare le bende sul mio viso. Sapevo soltanto che non avrei dovuto muovere alcun muscolo. Sentivo scorrere il pettine attraverso la lunghezza dei miei lunghi capelli cresciuti fino alla vita, seguiva lo stesso ritmo da cima verso il fondo. Sembrava quasi di provare la sensazione di quando si gioca coi capelli di una bambola. Ogni volta che le sue braccia si muovevano, un dolce profumo sfiorava il mio naso. Mia madre ha sempre avuto un aroma simile alle confezioni dei dolci. Forse, era dovuto dal genere di lavoro che faceva. Ha sempre scelto di sostituire le mie bende verso la sera, il tempo più o meno di tornare a casa. Mi piaceva la combinazione fra un dolce odore e l'aria fredda del tramonto. Il tempo passava lentamente. Chiusi gli occhi con fare comodo. In quel momento mia madre mi sussurrò. " Mi dispiace, non posso farti giocare fuori da queste mura. " I miei occhi si spalancarono e una piccola corrente elettrica attraverso la mia testa. Sembrava una sorta di segnale di pericolo che mi portò a rimanere immobile. In momenti come questi dovevo trovare le parole più giuste. Gli ingranaggi della mia mente erano tutti impegnati a cercare una risposta. Tutto questo in un attimo. Gli risposi con allegria, col tono che ormai mi ero imparata. " Va bene, Mi piace giocare in casa, sai? ", parole dette mentre la guardavo. Mi sorrise di nuovo e continuava a pettinare i miei capelli come se nulla fosse accaduto. Mi bastò guardare il suo sorriso per sorridere anche io goffamente. Sono nata malata. Ma questo non significa che sarò per sempre limitata a rimanere in questa camera oscura dalla nascita. Da quella finestra non potevo guardare l'azzurro del cielo bene, ma sapevo con certezza che il cielo era azzurro e l'odore dell'erba. Quando ero molto piccola, avevo provato ha giocare fuori. Fin dalla mia nascita la pelle del mio viso e delle gambe erano infiammate. C'era qualcosa che non andava nelle mie articolazioni, camminavo perfino così male da non riuscirci. Nessuno sapeva il perché. Molto meno come curarla. Non c'erano dei bravi medici da queste parti e nemmeno tanti soldi da poter spendere. Ricordo ancora quello che l'indovino ci aveva detto. " La malattia di questa ragazza è biasimata dal misfatto dei suoi antenati. Soffrirà per l'eternità. " Mia madre gli gridò contro e prendendomi alla mano se ne andò da quel luogo. Per i vicoli guardavo il suo viso diventare talmente pallido ma farmi pensare potesse svenire da un momento all'altro. E la mia ultima analisi, l'unica cosa che poteva fare mia madre era proteggere la mia pelle con delle bende e farmi prendere la medicina. Non sapevo cosa significava. A quel tempo ero soltanto una bambina, che voleva giocare all'aperto. Sentivo dolore alle gambe, ma non abbastanza da non potere camminare. Mia madre mi aveva promesso che potevo uscire a giocare per come volevo. Potevo nascondere bene soltanto le bende sulle mie gambe grazie ad una lunga gonna, ma no quelle che coprivano il mio viso. Ogni volta che mi facevo male o mi graffiavo al viso, sentivo la pelle putrida come dei vermi schiacciati, mi sembrava normale vedere attraverso le lacune delle mie bende. I bambini della mia età mi trovavano ripugnante. Non avevo una malattia contagiosa, eppure i loro genitori avendo paura non lasciavano i loro figli giocare con me. Alcuni mi vedevano e sussurravano fra loro mantenendo le distanze. Fingevo di non vedere e giocavo da sola, tirando su il naso nel vago tentativo di non piangere. Era sempre meglio di restare in una stanza cupa. Mi piacerebbe tornare a casa, quando mi sento stanca di giocare. Mi piacerebbe soltanto coricarmi, lasciandomi addosso quei abiti e bende sporche aspettando che mia madre tornì. Un giorno, dei soliti tornò da lavoro. " Ti sei divertita? " , chiese, raggiungendo i miei abiti sporchi. Ho guardato la sua mano. Non so perché, mi sembrava a disagio e sembrava quasi sudare freddo. ... Quelle mani ruvide erano quelle di mia madre? non potevo aprire la bocca e domandarglielo. Bastava soltanto immaginare mentre giocavo un po' con le gambe. Poco dopo sentì un sussurro - " E' colpa tua. " Tremai. Non potevo dirle di quanto sembravano dure le sue mani nei miei confronti. Ma non avevo dubbi, la mia saluta aveva effetti anche sulla sua di vita. Con questi ritmi, ero certa mia madre mi avrebbe abbandonata un giorno. Questa era la sensazione che mi aveva suscitato il pensiero. Ci si può soltanto permettere di essere gentili con gli altri, nel limite delle proprie capacità. Mia madre non disse nient'altro. Tuttavia anche con quelle labbra serrate, percepivo il suo incolparmi, questo mi spaventava. No, non voglio essere abbandonata. Un urlo che echeggiava attraverso il mio corpo. Credo d'essere cambiata da quando feci quei pensieri. A partire dal giorno dopo, smisi di andare fuori a giocare. E da allora aspettavo docilmente a letto il ritorno di mia madre. Alcune volte vorrei sentire il prurito, ma nemmeno posso o mi graffierei. Da quel periodo ho cercato di diminuire i contatti vocali con mia madre il più possibile. All'inizio pensavo fosse qualcosa di strano, ma solo per i primi momenti prima d'abituarmi. Abbastanza presto, ho smesso di pensare ai miei errori. Per questo in realtà, mi sembrava adesso più dolce nei miei confronti. Ma sarà soltanto l'immaginazione. Era decisamente più grande il timore di perdere l'amore di mia madre che d'uscire fuori a giocare. Con il tempo ho raggiunto i sette anni, sentendomi in prigione. Avevo scelto la strada di un stupido prigioniero, vincolato a delle catene per me queste bende, vivendo solo di cibo e dell'amore di mia madre. " Ho finito. " Mia madre aveva finito di aggiustare il mio fiocco regolando la sua altezza fra i miei capelli, alzando in seguito uno specchio. Nel riflesso dello specchio ho visto una ragazza magra del viso ricoperto di bende. Infine la luce vivace dei capelli color viola decorati con un nastro rosso. Accanto a me, una donna dai capelli castano chiaro mossi, mi sorrideva. Delicatamente mi aveva abbracciato da dietro, oscillando un po' il mio corpo come a cullarmi. " Mia cara Ellen... " Mi sentivo a mio agio con il dolce odore di mia madre. Ho posato le mie mani sulle sue braccia e ho chiuso gli occhi. Mia madre... Mia madre mi amava davvero. E io le voglio molto bene. Sentirmi abbandonare da mia madre l'avrei ritenuto eguale a morire. Lei era davvero l'unica ad amarmi. Se lei non sorrideva, nemmeno io sarei riuscita a sorridere. Se lei non mi avesse dato il suo affetto, non sarei riuscita nemmeno a respirare. Proprio come i disperati che cercano dove potersi aggrappare, io mi ero disperatamente aggrappata all'amore di mia madre. Questi sono i bassifondi. Proprio come tutti in questi luoghi nel disperato tentativo di vivere, si aggrappavano a qualsiasi cosa potesse dargli da vivere e per me era il suo amore. " Dannazione! Dovevi ascoltarmi e rimanere in silenzio. " Io e mia madre eravamo molto sorprese dal rumore violento che la porta d'ingresso aveva fatto, era mio padre appena tornato a casa. Tenevo la mano di mia madre e il suo leggero tremore mi aveva causato del nervosismo. Era una piccola casa, la porta della mia stanza e quella dell'ingresso erano così vicine da essere quasi uniche. C'era un grande tavolo al centro dell'ingresso, mio padre si era apprestato a sedersi sbattendo una bottiglia che correttamente teneva fra le mani. Io non sapevo che tipo di lavoro svolgeva mio padre. Ricordo solo che tornava sempre dopo il ritorno di mia madre. I suoi corti capelli e logori abiti erano sempre sporchi di terra o roba del genere. " Dovrò prendere un altro prestito... " borbottò qualcosa di simile. Sapevo bene che non parlava con se stesso, ma era indirizzato alla comunicazione con mia madre. Parlava con lui con l'aria interrogativa. " E il sindacato? " Mio padre scosse la testa. "Non succederà, non si scomoderanno a parlare. Ma non abbiano nessun altro posto dove andare, dannazione! " Era così irritato dal ricordo nelle sue parole da tirare un calcio al secchio vicino a lui. Mia madre mi strinse con forza la mano. Il tempo passava goffamente. Il ticchetti dell'orologio echeggiava nella stanza. Mio padre si lasciò sfuggire un sospiro mentre il suo sguardo vagava. Sembrava osservare gli occhi di mia madre e poi me. Rimasi sorpresa, stavo per aprire la bocca per dire qualcosa, ma in un attimo guardò altrove con fastidio, bevendo un sorso della bevanda che aveva con se. Sentivo il mio cuore sprofondare nelle profondità. Mio padre era sempre stato così. Mio padre non mi guardava quasi mai. Mi trattava quasi come se non esistevo davanti al suo sguardo. Non mi ha mai abbracciato o detto di tenerci a me, ma non ha nemmeno mai detto di odiarmi o di rimproverarmi. Non avevo dubbi che sapeva della mia esistenza. Ma infondo mi sembrava proprio che faceva di tutto per tenermi fuori dai suoi schemi. Una volta chiesi a mia madre, " Papà mi odia? " Lei scosse solennemente la testa. " Certamente no. Tuo padre lavora per te, Ellen. " " E allora perché non parla con me? " Rise un po' e mi disse: " E' solo timido. " Gli ho voluto credere. Volevo pensare che mio padre mi volesse bene. Quante volte ho sperato che i suoi sguardi si rivolgessero a me, ma tutti quelli che mi facevano sembravano di delusione. Mio padre non mi ha mai chiamata per nome. Parlava solo di mia madre. Alla fine si alzò da quella sedia e si avvicinò. Il suo obbiettivo non ero io, era mia madre. Rudemente la trascinò con se per la mano. La mia mano dalla sua si separò come se lui voleva soltanto lacerare il mio rapporto con mia madre. Mio padre la trascinò nell'unica altra stanza della casa, e chiuse la porta a chiave. In seguito ho sentito il suono di una serrature dall'interno, e infine venni lasciata sola. Attraverso il muro sentivo il clamore di una voce, poi i rumori tranquilli, e infine divennero voci di una discussione. Questa era quello che accadeva di solito. Avrebbero sempre parlato dove non potevo vederli. Non sapevo cosa stavano facendo. Ma sentivo come se fosse qualcosa di necessario nella relazione fra un uomo e una donna. Una volta lo domandai a mia madre quando la notai uscire, " Cosa state facendo? " Mi fece una risata dopo essersi tranquillizzata. In quei momenti, sentivo l'odore di qualcosa di distinto dal suo tipico odore da confezione di dolci, proveniva da dietro il suo collo. Supponevo che forse era l'odore di mio padre. Mentre parlavano, sprecavo inutilmente il mio tempo fuori a grattare via le etichette sulla bottiglia della medicina. Significava che mi avevano dato un breve tempo per potermi sentire libera. A dire il vero, mi sembrava di sentirmi lasciata indietro, mi faceva diventare triste facilmente questo pensiero. Quando mi sono stancata di grattare etichette mi apprestai a raggiungere una mia vecchia bambola sotto il letto. Era una bambola coi capelli biondi. Una bambola che indossava un abito viola, un cappello e un inquietante sorriso. Mia madre me l'aveva regalata, dicendomi: " Non ci sono bambole dal colore dei tuoi capelli, Ellen, ma i suoi abiti sono dello stesso colore dei tuoi capelli. " Ho accettato, finendomi felice. Non m'importava in verità di che colore erano i capelli della bambola. Dopo tutto, non doveva per forza avere il colore dei miei capelli. Infondo, il colore dei miei capelli era lo stesso debole viola dei capelli di mio padre. Ma avrei preferito averli castani chiaro, proprio come il colore di mia madre. Forse, se avrei avuto il colore dei capelli di mia madre, mio padre mi avrebbe degnato di uno sguardo felice. Spazzolavo i capelli della bambola usando la mano. Il filo d'oro fra i suoi capelli era tutto annodato, questo mi rendeva difficile passare bene dita fra i suoi capelli. Mi sentivo davvero infastidita. Cercavo di farmi largo fra quei nodi per toglierli, mentre gli occhi inorganici della bambola sembravano parlarmi. " Mi fai male.. " Dovresti stare zitta, non puoi provare dolore. Sei solo una bambola. " E tu non sei una bambola? " Non sono una bambola. Negavo dal profondo del mio cuore, ma mi trovavo a comportarmi nei confronti della bambola come faceva mia madre quando mi pettinava i capelli. Anche io rimanevo in perfetta mobilità lasciandola fare per come lei voleva. Mi sedetti in attesa di sistemare la bambola per usare il pettine dalla cima verso il basso. Sono una bambola? ... " Sei " ho sbagliato. Parlavo fra me e me, continuando a tirare via quei nodi fra i suoi capelli. I miei occhi non sono morti come quella bambola. I miei occhi possono vedere un sacco di cose tutti i tipi di luoghi. Heeeeheeeheee. La bambola sembrava ridere, il suo collo si rivoltò in una direzione strana e la sua faccia rimase la stessa di sempre. " I luoghi dentro il vicolo? e altro? " Sentivo l'aumento del sangue sul mio viso. Ho subito buttato via la bambola, colpì il muro atterrando su una pila di vestiti sul pavimento. Infine, nascosi la testa sotto le coperte, non volevo sentire altro. Odiavo stare sola. Quella bambola mi ha fatto pensare troppo. Mi ha fatto sentire fin troppo strana. Sono finita per pregare che mia madre potesse arrivare presto. Così, chiusi con forza i miei occhi. Non sentivo freddo, ma il mio corpo rabbrividiva. Senza accorgermi, mi era addormentata parecchio presto. Quando mi sono risvegliata, mia madre era di lato a me, stava accarezzando la mia guancia. La sua espressione sembrava vuota, ma quando mi guardò, sorrise. " Sei sveglia? " Ho annuito in silenzio.Mi bastava guardare il suo viso per tranquillizzarmi. " Ti porto un po' d'acqua. " Si alzò dalla sedia e si avvicinò al lavandino. Pensandoci bene, era l'ora della medicina. Guardai fuori dalla finestra, e la notte non era ancora terminata. Probabilmente non ho dormito molto allungo. Guardavo ancora intorno, con lo sguardo piuttosto appisolato. I miei occhi casualmente finirono per seguire la schiena di mi madre. Mi domandavo il motivo. Sembrava che lavorava meno per me ma con l'aria da chi cercava di fuggire da qualcosa. Ma da cosa cercava di fuggire? Guardai attorno, verso la porta della mia stanza. Mio padre, sicuramente era ancora lì, ma non strascinava mia madre per mano di nuovo. Alla fine mia madre tornò con una tazza d'acqua in mano e un farmaco in polvere. Lentamente mi alzai sedendomi sul letto, prendendo la tazza e il farmaco. Quando quando ho guardato distrattamente il volto di mia madre, sono rimasta sorpresa. Presi un respiro come se avessi compreso un fatto decisamente sconcertante. Lei sembrava incredibilmente bella. Ma non era per il suo viso, i capelli disordinati e gli occhi privi di trucco. Ma aveva un sorriso debole. Le sue labbra invece erano tinte di un rosso talmente acceso da essere una luce in quella stanza cupa. Teneva le ciglia basse muovendole ogni tanto, il suo sguardo, la respirazione, le mani unite, tutto sembrava avere un significato. Questa donna è viva, lo sentivo. Deglutii giù la medicina. Ma non sentivo il suo sapore amaro, il mio stomaco da tempo si era abituato alle cose amare. Eppure l'acqua nel fondo del mio stomaco, sembrava un serpente che si contorceva e cercava di scappare fuori dalla mia gola. "... Mamma! " Stavo per gridare, ma lei con lo sguardo si era già accorta. La mia voce tremava. Stavo per piangere. Mia madre deve essersi accorta che mi sentivo come un bambino preoccupato per lei. Mi teneva la mano e dolcemente mi abbracciò. Mi sentivo incapace di esprimere i sentimenti che avevo appena realizzato, e mi aggrappai disperatamente al suo corpo. Ero in grado di esprimere come mi sentivo? non capivo perché pensavo questo. Per essere più precisa, cercavo di far finta ma senza riuscirci. Anche sentendo il dolce aroma di mia madre, quel vuoto nel mio petto non era andato via. In effetti, sembrava solo approfondirsi. Ero turbata da questo sentimento mai provato prima d'ora. Questa cosa era nata all'improvviso dal mio petto. L'ho odiato, detestato. Mia madre, mi aveva fatto sentire viva. Mia madre mi aveva dato l'amore anche di mio padre, un amore che lui non aveva dato a me. ero confusa dal sentire un emozione apparentemente così brutale. Odiavo davvero mia madre e il suo farmi sentire viva? era così dolce e adorabile. Mi sentivo davvero combattuta. Volevo farla finita con questi brutti pensieri e mi aggrappai forte al suo braccio. Mia madre sembrava l'unica li dentro ad avere un colore, ma andava bene lo stesso. Mentre lei continuava ad abbracciarmi, mi sentivo anche io colorare. Io sono Ellen. La figlia prediletta di mia madre. Non ho bisogno di altro. Disperatamente mi sono aggrappata a questo pensiero. Eppure, sentivo ancora quell'odio attorcigliarsi attorno alla mia gamba, un odio che cercava di trascinarmi con se nelle profondità del mare. Tanto da arrivare perfino alle mie orecchie a sussurrarmi: " Ci credi davvero? " Cercai di resistere alla tentazione di urlare, premendo il mio viso nel petto di mia madre.










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    Il Legacy torna attivo per le iscrizioni alle lottery adesso, scusate la mia assenza dalle vostre lottery ma il periodo festivo mi ha totalmente impegnato oltre a problemi miei >.< .. Vedrò di provvedere dove posso u,u buon continuo post.
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    The Whitch's House - The Diary Of Ellen

    prologo1


    Premessa: Di norma non dovrei fare una cosa simile, ma ci sono pigri che non hanno controllato su Amazon che ci sono le vendite degli originali o pubblicazioni su Tumblr ma tutto con il testo originale e gente fan di queste saghe come me hanno scelto di farne una traduzione nella propria lingua, controllando in giro non ho trovato una versione Italiana e quindi mi ci cimento io in questa impresa, spero che siate comprensivi, sub degli anime sono sempre differenti da un libro.

    Descrizione: Il diario di Ellen è un libro Fummy basato sulla sua RPG Maker gioco horror intitolato " La casa della strega ". Ma il game non racconta tutto quello che Ellen passa prima delle vicende del game, quindi vengono spiegate in 5 Capitoli per far comprendere il motivo di queste scelte e del game stesso.

    Link Capitoli:

    Traduzione: Yume Tsumari

    - Prologo -


    Ho sentito un rumore. Era così vicino, da sentirlo ogni volta che respiravo.
    Sapevo che non era il vento, ma un suono proveniente dal mio corpo.
    Questa stanza è così fredda, così buia. Ah, non mentivo prima ad aver sentito questa sensazione fredda sai?
    Ho chiuso i miei occhi e mi sono dedicata al pensiero.
    Le lacrime, il sangue, li sentivo scorrere giù bagnando le mie guance.
    Un vento forte soffiava attraverso la finestra.
    Sentivo sfogliare al contrario le pagine di un diario sulla scrivania.
    Era il mio diario.
    Un libro rosso decorosamente rilegato di cui tutto su di me era scritto. Potrei ricordare tutto questo facilmente, come se fosse successo tutto ieri.
    Anche se non ho mai scritto al suo interno, sapevo chiaramente tutto quello che è stato detto su quel diario.









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